Testimonianze


Anna, 27 anni, una ragazza normale

Sono una normalissima ragazza come tante. Una ragazza che fino a qualche tempo fa aveva un lavoro, una casa e un ragazzo… e che una volta rimasta incinta si è trovata senza lavoro e di conseguenza senza una casa e con un ragazzo che non sentendosi “padre” si è allontanato!
Sono arrivata qui a Casa Gabriella con il mio angioletto che all’epoca aveva 15 giorni. Ora ha quattro mesi ed è sereno e felice.

Se il mio cucciolo ed io siamo così sereni e felici lo devo soprattutto al Centro Aiuto Vita. In questi quattro mesi, qui ho trovato comprensione, consigli, esperienza e delle persone come le suore, le volontarie e le educatrici, che giorno per giorno ti sostengono e ti aiutano a crescere il tuo bambino con semplicità, proprio come una grande famiglia.

Qui ho anche fatto amicizia con delle altre mamme italiane e straniere, con cui mi sono confrontata: ragazze che hanno vissuto più o meno la mia stessa esperienza. Ora posso confermare che, nonostante tutto, la scelta di avere il mio bambino sia stata la più giusta. Se il mio cucciolo ed io siamo così sereni e felici lo devo soprattutto al Centro Aiuto Vita, che ci ha saputo dare sostegno e amore, quell’amore di cui avevo e ho bisogno! E colgo l’occasione per dire a chi può avere qualche dubbio nel proseguire la gravidanza di non avere paura a chiedere aiuto perché c’è chi te lo può offrire. Voglio dire anche a queste mamme che la prima volta in cui ho visto il mio bambino, nella prima ecografia – non aveva ancora tre mesi – e ho sentito battere il suo cuore, non ho avuto più dubbi: era già vita!”.


Sania, 24 anni

Sono una ragazza marocchina di 24 anni arrivata in Italia con la mamma nel 2010.

Ero fidanzata con un mio connazionale, ma quando gli ho detto che aspettavo un bambino mi ha lasciata, dicendomi che non si sentiva pronto a diventare papà. Inizialmente ero veramente disperata, non solo perché mi aveva abbandonata, ma anche perché non ho un’occupazione stabile, lavoro saltuariamente presso una famiglia come colf guadagnando molto poco.

Stavo pensando di portare avanti la gravidanza e di lasciare il bambino in ospedale dopo il parto, senza riconoscerlo, ma qualcuno mi ha detto che al Centro Aiuto Vita mi avrebbero aiutata. Lì ho potuto raccontare la mia storia senza sentirmi giudicata. È stato difficile affrontare tuti questi problemi, anche di natura economica, ma con il mio lavoro e con il sostegno del Centro sono riuscita a pagare le utenze e una parte di affitto durante questo periodo tanto complicato.

Ora non posso più pensare di lasciare il mio bambino. Quando sento il suo battito all’ecografia, lo sento mio figlio. Ho la speranza di poter trovare un lavoro migliore quanto prima, anche perché mi hanno assicurato un’accoglienza al Nido del Centro Aiuto Vita. Ora sono stata inserita in un corso pre parto e con la speranza nel cuore aspetto la nascita del mio bambino.




Sonia

Sonia è una signora nigeriana, arrivata in Italia per cercare un lavoro insieme ai suoi due figli più piccoli, lasciando quello più grande nel Paese d’origine con la nonna materna.

La donna è arrivata in Italia, dopo essersi separata dal papà dei bambini in Nigeria. Rimasta senza nessuna fonte economica, nella disperazione ha deciso di partire alla ricerca di una possibilità di vita migliore per sé e i suoi figli. Una volta giunta in Italia ha trovato ospitalità presso un’amica connazionale che sin da subito ha precisato la temporaneità dell’accoglienza.

Sonia, in forte difficoltà, su indicazione della Parrocchia viene inviata al nostro Centro per chiedere aiuto per sé e i bambini. Da subito viene ascoltata e le viene offerto supporto materiale per i piccoli, come pannolini, medicinali, alimenti e vestiario. La donna esprime il forte desiderio di lavorare per poter mantenere i propri figli, in Nigeria ci racconta che aveva imparato il mestiere di sarta e che le piacerebbe poter trovare un impiego in questo ambito. La iscriviamo così ad un corso di italiano in modo che possa apprendere la lingua e, successivamente all’inserimento dei bambini al nido, le viene proposta un’esperienza formativa con “borsa lavoro” nell’ambito sartoriale.

Sonia si impegna molto in questa esperienza, che potrà offrirle maggiori opportunità di un lavoro più stabile, nel frattempo svolge comunque lavori di pulizie presso una cooperativa. Sonia con l’aiuto offerto per sé e i propri figli, sta riuscendo a costruire il proprio lento ma progressivo percorso di autonomia, dimostrando impegno e costanza.




Ho sottoscritto il progetto Chiara

Sono venuto a conoscenza del Progetto Chiara attraverso un depliant che ho trovato in Parrocchia e mi ha subito incuriosito. Bella questa iniziativa di sostenere attraverso un contributo in forma continuativa, per un certo periodo, una mamma in difficoltà della quale, pur in anonimato, posso conoscere la storia e quello che potrà essere fatto con il mio contributo per sostenerla in un momento tanto difficile della sua vita.

E così ho inviato la mia adesione al Centro Aiuto Vita di Verona attraverso un bonifico che poi ho rinnovato nei mesi successivi che è stato abbinato ad Alice, giovane mamma italiana che si è trovata sola con la sua bambina e che proprio per aver accettato la gravidanza aveva perso il lavoro, visto che si trattava di un impiego precario e a termine, come molto spesso accade ai giovani. Lei si stava mantenendo con questo lavoro e riusciva a pagare l’affitto di un piccolissimo appartamento. Ma poi la situazione è precipitata. L’abbandono del compagno che non aveva voluto condividere la scelta di Alice e che diceva di non sentirsi abbastanza legato a lei per pensare ad una famiglia. Orfana di padre, la mamma di Alice abita in un paesino in centro Italia con la nonna e a malapena con il suo lavoro di colf riusciva a sostenere le spese quotidiane.

Il mio contributo, seppur contenuto, mi hanno detto che è stato fondamentale assieme agli aiuti offerti dal Centro per non far cadere nell’angoscia questa giovane e coraggiosa mamma. Mi hanno informato quando è nata la bambina e sul suo stato di salute. Ora so che è stata inserita al Nido e che Alice ha iniziato la sua ricerca di un lavoro anche se ora dovrà conciliare i tempi con quelli della bambina e quindi sarà più difficile.

Nel frattempo Il Centro Aiuto Vita di Verona ha iscritto Alice a un tirocinio nel settore della ristorazione con una borsa lavoro e così può imparare una nuova professione e avere una piccola entrata. Mi hanno detto che è sempre preoccupata per il suo futuro, ma più serena e molto volonterosa di riuscire a farcela. Mi hanno ringraziato anche a nome suo e della bambina che sta crescendo bene con la sua mamma.

Sono contento che questo mio contributo sia andato a buon frutto e di aver collaborato per non far sentire questa mamma sola dopo la sua decisione di accogliere la bambina.

Ora che questo progetto Chiara si sta concludendo, pensavo di sottoscriverne un altro e mi è stata presentata la situazione di una mamma sola proveniente dall’Est che, accettando la gravidanza, perderà il suo lavoro come badante e che non può ritornare a casa per la situazione di grande povertà visto che ha tre fratelli più piccoli che lei manteneva con il suo lavoro. Speriamo che anche Irina trovi forza e coraggio per affrontare la difficile realtà sostenuta dal Centro e da coloro che come me scelgono di aiutare queste mamme sole che sono molte.



“La vita è preziosa abbine cura” (S. Madre Teresa di Calcutta)